Arbitri come pubblici ufficiali, prosegue l’iter parlamentare

Con due emendamenti al DL Sicurezza, il parlamento ha deciso di equiparare gli arbitri, durante la loro attività, a pubblici ufficiali. In questo modo verranno inasprite le pene in caso di violenze e aggressioni. In caso di aggressione prima, durante o dopo una partita, ad un arbitro si rischierà una pena che va dai 2 ai 5 anni di carcere, con pene ancora più severe in caso di lesioni gravi.

Una richiesta arrivata dall’AIA che segnala, solo nell’ultimo anno, 85 episodi di violenza ai danni di giovani arbitri delle categorie minori. Attualmente l’iter è in commissione e per diventare legge avrà bisogno di un passaggio parlamentare.

Entusiasta il presidente dell’AIA Antonio Zappi:” Sto provando una grande gioia ed emozione… la tutela degli arbitri entra finalmente nel Codice Penale”.

Tuttavia, quando questa proposta sarà legge, non sarà automatica la riduzione delle aggressioni, i medici dei pronto soccorso, per esempio, sono già considerati pubblici ufficiali, eppure le aggressioni sono delle tristi costanti. Certo potrà un ottimo deterrente, anche se fatichiamo a credere che chi, fino a oggi, decideva di varcare il confine lo facesse perché rischiava “solo” una sanzione sportiva.

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