Il Foggia Calcio ripartirà dalla Serie C 2025-26 con una penalizzazione di 3 punti in classifica. È quanto deciso dal Tribunale Federale Nazionale, che lo scorso 31 luglio ha sanzionato il club per il mancato pagamento degli stipendi e dei contributi relativi al mese di febbraio 2025. Un duro colpo per una piazza storica, già provata da mesi di caos societario e incertezze sul futuro.
La sentenza arriva al termine di un procedimento aperto dalla Procura Federale, che aveva deferito sia la società rossonera sia l’amministratore unico Michele Bitetto, successivamente inibito per sei mesi. Secondo gli atti ufficiali, il Foggia non ha rispettato le scadenze federali per i versamenti dovuti (tra cui Irpef, Inps e fondo fine carriera), compromettendo la regolarità amministrativa richiesta dai regolamenti FIGC.
La difesa del club ha puntato tutto sulla forza maggiore: a causa delle dimissioni improvvise del presidente Nicola Canonico, avvenute il 31 marzo, e di gravi pressioni esterne – con tanto di denunce per minacce – la gestione ordinaria sarebbe stata resa impossibile. Il Tribunale ha riconosciuto in parte queste difficoltà, scegliendo di attenuare la sanzione: da un’ipotesi iniziale più severa, si è arrivati a una penalizzazione contenuta.
Tuttavia, la società non ci sta. Fonti interne fanno sapere che è già stato predisposto il ricorso alla Corte Federale d’Appello, con l’obiettivo di ottenere l’annullamento del -3 o quantomeno una sospensione temporanea della penalità. La strategia difensiva punta sul riconoscimento formale, da parte della FIGC stessa, delle circostanze eccezionali vissute dal club nella scorsa primavera.
Nel frattempo, resta incerto anche il futuro societario. Dopo l’amministrazione giudiziaria imposta per traghettare il Foggia verso l’iscrizione al campionato, si attende l’arrivo di nuovi investitori. Senza un cambio al vertice, sarà difficile gettare le basi per un progetto sportivo solido e ambizioso.