La Serie C 2025-26 si apre nel segno dell’incertezza, con tre piazze storiche – Foggia, Rimini e Triestina – afflitte da crisi societarie profonde, mancate cessioni e penalità figlie di fondi mai arrivati. I tentativi di salvataggio si sono spesso arenati sul tavolo del notaio, tra fideiussioni in ritardo, imprenditori misteriosi e promesse non mantenute. Ecco lo stato dell’arte di tre situazioni emblematiche di un calcio in profondo affanno.
Foggia: club commissariato, soldi mai arrivati e penalizzazione inevitabile
Doveva essere il rilancio, è diventata una débâcle. Dopo le dimissioni a sorpresa del presidente Nicola Canonico a marzo 2025, il Foggia è finito in mano a un’amministrazione giudiziaria d’urgenza. Il motivo? Nessun fondo disponibile in cassa per onorare stipendi, contributi e obblighi federali. La conseguenza è stata una penalizzazione di 3 punti e l’inibizione dell’amministratore unico Michele Bitetto.
La cessione societaria – tentata più volte tra aprile e giugno – non è mai andata a buon fine. Secondo fonti interne, almeno due trattative concrete sono naufragate a ridosso del closing per la mancata presentazione di garanzie bancarie. Il club è stato comunque iscritto al campionato grazie a un intervento straordinario dell’amministrazione giudiziaria, ma senza un nuovo acquirente all’orizzonte la sopravvivenza resta appesa a un filo. Il ricorso alla Corte Federale d’Appello per la penalità è in corso, ma il problema vero sono i fondi inesistenti.
Rimini: penalizzazione confermata, ma cessione completata in extremis
A differenza del Foggia, il Rimini è riuscito a completare il proprio closing societario, evitando guai peggiori. Dopo settimane di incertezza e un deferimento federale per il mancato pagamento degli stipendi in primavera, il club ha ricevuto una penalizzazione di 2 punti, confermata anche in appello. La precedente dirigenza non è riuscita a rispettare gli obblighi entro la scadenza del 16 aprile, lasciando la società sull’orlo del default.
Il passaggio di proprietà alla Building Company, concretizzato nel mese di luglio, ha salvato il Rimini dal collasso. Il closing è avvenuto solo dopo un’intensa trattativa con la FIGC, che ha imposto una fideiussione rafforzata e garanzie sul saldo delle pendenze pregresse. Oggi il club ha una nuova proprietà, ma parte con un handicap e un organico ancora in costruzione.
Triestina: penalità pesantissima e cessione mai decollata
Tra i casi più critici c’è quello della Triestina, che inizierà il campionato con una penalità pesantissima: 7 punti. Dopo una prima sanzione di 9 punti, ridotta in appello, la situazione resta drammatica. I mancati pagamenti di novembre, dicembre e gennaio sono stati causati, secondo il club, dal ritardo di investimenti stranieri, che però non si sono mai materializzati.
La proprietà uscente ha avviato contatti con almeno due gruppi esteri tra aprile e giugno, ma nessun closing è mai stato firmato. Le trattative si sono arenate per l’impossibilità di ottenere garanzie bancarie, mentre i vertici societari non sono riusciti a coprire le mensilità mancanti. Attualmente, la Triestina è ancora formalmente sul mercato, ma priva di fondi operativi. Si lavora con prestiti